In attesa delle indicazioni operative sul Programma GOL e sull’avvio della stagione formativa, abbiamo operato un restyling del nostro periodico on line PassaParola Jobs, la testata che da tempo accompagna i nostri corsisti e le nostre corsiste nella fase di placement (come sostengono i tifosi della lingua anglosassone) o più semplicemente – come precisiamo noi con più umiltà – nella fase “di collocamento” a lavoro.
Da strumento di contatto tra domanda e offerta di lavoro, dal 1 dicembre PPJ ha cambiato pelle proponendosi come fonte di informazione sulle opportunità di formazione e di lavoro. Due elementi complementari se consideriamo che senza formazione non possono aprirsi le porte del mondo del lavoro. Ma soprattutto se ci rendiamo conto che quando imprese e imprenditori vanno in crisi, lavoratrici e lavoratori devono sempre possedere competenze in linea con i repentini mutamenti degli orizzonti lavorativi. Per non ritrovarsi ai margini occorre perciò formarsi o aggiornarsi. Senza soste.
Nel moderno villaggio globale, in cui si corre alla velocità di un bip e le distanze vengono azzerate, bisogna essere rapidi anche nel cambiare pelle in senso professionale.
Il tempo e lo spazio fanno la differenza. E la rincorsa a colpi di slogan di effetto mediatico sono spesso figli di algoritmi utili solo a rallentare molti processi burocratici. I monsieur Travet del Nuovo Millennio hanno scoperto che dopo i numeri arabi esistono dei processi logico matematici. Dimenticano la concretezza.
Gli algoritmi non misurano la dignità dell’essere umano. E dei suoi bisogni. Di sapere e occupazione.
Gli algoritmi determinano la distorsione della realtà e non ripongono tutti i fattori nella casella giusta.
Discorsi un po’ difficili per gli inesperti della matematica che utilizzano come scudo di protezione per nascondere l’incapacità programmatica e gestionale. Assieme all’incapacità di parlare semplice. L’Unione europea e il Nuovo Programma Operativo regionale insistono sul concetto di dignità. Da riconoscere, accrescere e stabilizzare. PassaParola Jobs vigilerà e ospiterà il contributo di tutti coloro che vogliono perseguire questo obiettivo. Comprese le critiche.
Per consentire una valutazione oggettiva sugli argomenti di maggior rilievo sociale.
Riaffermando, se necessario, il diritto al dissenso e quello del libero pensiero.
Fuori dall’alchimia degli algoritmi di cui sono ricchi i quaderni di coloro che non sanno rivolgersi alla mitica Signora Maria con parole semplici per spiegare come stanno le cose.
Ovvero come si fa a trovare lavoro, cambiare o migliorare la propria carriera, salvarsi dal baratro della disoccupazione o peggior ancora non lasciarsi sconfiggere dalla rassegnazione.
Senza percorsi labirinto.
In nome di quella dignità che sia davvero dignitosa nel fatti piuttosto che negli slogan
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