Il futuro è possibile: Leonardo per la Green&Blue Economy


Condividi quest'articolo:

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email

Si chiudono cinque anni intensi di impegno durante i quali abbiamo contribuito a uno sviluppo differente per la nostra isola con cinque progetti formativi. Pubblichiamo oggi la brochure conclusiva dei percorsi realizzati grazie al sostegno della Regione Sardegna attraverso i fondi POR FSE 2014-20

Come abbiamo anticipato all’inizio del nostro cammino progettuale (nel lontano 2018) vivere “green” significa molte cose. Significa innanzitutto prendere coscienza del fatto che l’ambiente in cui viviamo sta subendo costanti modifiche ad opera dell’uomo, soprattutto per quanto riguarda le emissioni di gas tossici prodotti dai settori industriale e terziario nelle fabbriche, in un mondo dove automobili e combustibili domestici fanno la voce grossa. Tutto ciò si aggiunge al gravoso consumo di acqua (di cui attualmente stiamo tirando le somme) ed energie non rinnovabili, l’edilizia sconsiderata che riduce a dismisura la presenza di aree verdi nelle città e nelle zone destinabili alla coltivazione, la continua deforestazione che provoca inevitabilmente irreparabili squilibri nel ciclo delle catene alimentari, la produzione dei rifiuti che manca di un corretto smaltimento e riciclo. Si potrebbero annoverare ulteriori fattori che mettono in crisi l’ambiente, ma il comune denominatore di questi eventi resta sempre e comunque un “maltrattamento” della natura e il suo irreparabile inquinamento.

Dopo decenni di industrializzazione fallimentare, ha assunto sempre maggior nitidezza il postulato che la Sardegna possa a ragione essere inserita nell’elenco delle regioni più “verdi” e più “blu” non solo dell’Unione Europea ma dell’intero pianeta, in buona compagnia con siti forse più celebrati da opinionisti internazionali.

L’isola del sole e del mare, forgiata da una natura millenaria sulla zolla più antica del Mediterraneo, pur richiamando ogni anno milioni di visitatori che ne celebrano e ne rafforzano pregi e bellezze, fatica a concretizzare la svolta definitiva. Nelle zone interne e nel campo agroalimentare, infatti, la frammentazione di intenti e di comportamenti commerciali rallentano sia l’incremento produttivo che la crescita economica dei territori, non sfruttando il valore aggiunto dell’aggregazione di esperienze, peculiarità, obiettivi e l’importanza commerciale della collaborazione operativa.

I progetti per il futuro del mondo del lavoro isolano

Per alcuni anni la nostra Agenzia ha lavorato sodo per raggiungere un obiettivo-traguardo, espresso in cinque progetti che sono stati finanziati dalle selezioni pubbliche (Avvisi POR Sardegna FSE 2014-2020 – “Attività integrate per l’empowerment, la formazione professionale, la certificazione delle competenze, l’accompagnamento al lavoro, la promozione di nuova imprenditorialità, la mobilità transnazionale negli ambiti della “Green & Blue Economy” e “Misure integrate tra sviluppo locale, partecipativo e occupazione negli ambiti della Green & Blue Economy”), parole burocratiche che hanno voluto significare la volontà politica di sostenere l’autodeterminazione del futuro lavorativo dei nostri disoccupati puntando su iniziative strategiche, innovative e sostenibili, provenienti e insediate nei territori che le individuano, le scelgono e le realizzano.

Insomma: per creare occupazione nel campo dell’economia verde e blu, rivolta al grande universo dei disoccupati ma non solo (giovani e donne in primo luogo), soggetti che faticano ad entrare nel mondo del lavoro o che mirano a una ricollocazione, si è puntato al sostegno dell’autoimprenditorialità, attraverso importanti risorse finanziarie messe in campo dalla Regione e che sono state rese disponibili (come prevedeva l’assistenza tecnica per l’inserimento al lavoro di ciascun percorso di formazione) parallelamente ai Progetti.

Tutto questo nella convinzione che anche il piccolo reddito di impresa, grande o piccola che sia, possa contribuire ad alimentare i circuiti virtuosi per l’economia delle comunità e che sia in grado di creare le filiere di produzione in cui tutti sono importanti tasselli di un grande puzzle chiamato Sardegna. Nonostante il grave disagio e la conseguente crisi dovuta alla pandemia da SARS-CoV-2 i risultati sono stati più che sufficienti, come riportiamo di seguito nella Brochure conclusiva dei cinque progetti.


Condividi quest'articolo:

Ultime News...